domenica 3 febbraio 2008

COSA CI VUOLE PER DARE SPAZIO ALLA RICONOSCENZA? AFFIDIAMO LA "RIVOLUZIONE SICILIANA" A CHI VANTA CREDITO DI RICONOSCENZA: A GIANFRANCO MICCICHE'!!!










































Commenti pubblicati sul http://www.gianfrancomicciche.net/ , dal titolo "Aiutatemi a pensare..".

1) Pergolizzi Michele: Febbraio 2nd, 2008 at 16:13
Sono convinto con forte determinazione di un dato ineluttabile: attestare che esiste un leader politico nazionale (Gianfranco, con il 61 a 0 del 2001, hai contribuito a scrivere passi salienti della storia politica nazioanale di Forza Italia, la CDL e di tutto il resto!) che inviti gli attenti partecipanti al metamondo di internet inaugurando l’epoca della nascita della web politics, già testimonia la realizzazione di una vera rivoluzione. Il fatto poi, che parta da un’attività posta in essere in Sicilia e in un momento di scompaginamento epocale (crisi nazionale italiana e regionale siciliana), testimonia il varo di una vera e propria “RIVOLUZIONE SICILIANA”.Una rivoluzione che, partendo dalla fantastica isola mediterranea, caratterizzi e condizioni l’avvio di una vera rivoluzione politica - oltrechè siciliana - nazionale. Caro Presidente, si preannuncia la stagione che più volte TU hai prefigurato, auspicato. Una politica a tutela degli interessi dei siciliani e della loro terra, dove le forze politiche contrapposte per coalizione (in un sistema bipolare) lavorino - ognuno per la propria parte - al fine di raggiungere obiettivi. Poi, quale che sia la coalizione che avrà centrato un obiettivo, resta scontato ed allettante, che saranno stati avvantaggiati la crescita e lo sviluppo della Sicilia e dei suoi cittadini.Va aggiunto qualcosa in più rispetto a quanto hai sempre sostenuto con tenacia, coraggio, determinazione, testardaggine, competenza: oggi, in un momento in cui il Paese va restaurato sotto il profilo istituzionale e dell’etica della politica; oggi, dove appare sempre più pressante l’esigenza a tendere verso la ricerca dell’interesse dei cittadini - nell’accezione della politica al servizio della gente nel segno dell’ordine, dell’etica, del bene comune - la Sicilia con i suoi uomini politici più qualificati, potrà essere di grande esempio per l’intero sistema/Italia. Una Sicilia che vuole restaurarsi sconfigendo la mafia ed il racket delle estorsioni; una Siclia che vuole rilanciare i temi fondamentali dello sviluppo e della crescita; una Sicilia che guarda alla politica con una nuova speranza. La speranza che si possano attuare tutti gli auspici storici: competitività, ricerca, meritocrazia, libero e competitivo mercato del lavoro aperto ai giovani (anagraficamente parlando, ma anche intellettualmente), attuazione dello stato di diritto, tutela dell’ambiente, valorizzazione e tutela del patrimonio culturale, valorizzazione e tutela del patrimonio artistico, riqualificazione urbanistica ed ambientale del territorio e delle città, ricerca dell’autosufficienza energetica, lancio della democrazia partecipata nelle scelte d’interesse colletivo, ecc. ecc.Ecco, quale potrà essere la vera “RIVOLUZIONE SICILIANA”. Una rivoluzione che a mio avviso pone una condizione: l’auriga potrà e dovrà essere l’unico grande leader politico siciliano che ad oggi ha dimostrato di avere la voglia di dedicarsi - per amore - alla sua gente di Sicilia ed alla sua regione. Un solo auriga, una sola condizione irreversibile. Il nostro auriga dovrai essere tu caro Gianfranco Miccichè. E questa, è l’unica speranza che ci rimane.
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2) Pergolizzi Michele: Febbraio 3rd, 2008 at 08:32
Pensiamo all’ipotesi di attuare un sano e programmato “Welfare Sicily”. Un benessere sociale per la Sicilia ed i suoi cittadini. Proponiamo di sopperire alle deficenze create nelle famiglie siciliane, dalla riduzione del potere d’acquisto del denaro causato - anche - dall’adozione dell’euro, attraverso una politica del “Welfare Sicily” sul modello comunitario, emulando Svezia con l’intera Scandinavia; emulando l’Olanda.Iniziamo a fornire privilegi ed agevolazioni, incentivando le famiglie ad aborrire il “lavoro in nero” (non dichiarato), tentando di rilanciare il lavoro interinale che - nella continuità del reperimento del lavoro, dell’occupazione - attinga dal lavoro privato. Lavoriamo affinchè si costruiscano le condizioni contemporanee per definire ogni singolo e tipo di mestire lecito, come “mestiere dignitoso accessibile e accettato da tutti”. Sconfiggiamo l’accezione del “lavoro per soli neri, per extracomunitari”, restituendo dignità e tutela a tutti i mestieri leciti possibili di cui la società contemporanea si avvale.Diamo attuazione in Sicilia, nell’ambito anche delle nostre prerogative autonomistiche e statutarie, alla Direttiva Bolkesteim 2006/123/CE.Dove iniziare ad attingere le risorse finanziarie?Facciamo uno screening ai costi reali della sanità siciliana, verificando che le richieste di bilancio proposte (e poi approvate) dalle diverse direzioni sanitarie regionali, siano congrue, pertinenti e realmente necessarie. Per gli investimenti sanitari siciliani, rilanciamo il “project financial” coinvolgendo le multinazionali farmaceutiche e del mondo della sanità, affinchè vengano creati nuovi centri sanitari d’eccellenza attraverso la finanza di progetto. Cerchiamo economie nei buchi neri ed inesporati della sanità siciliana. Dalle economie ricavate lanciamo il “Welfare Sicily”, il benessere sociale che i siciliani tanto attendono. All’inizio sarà sufficiente materiarizzare le concrete condizioni di attuazione dell’erogazione dei veri servizi sociali necessari ai siciliani, evitando - così - agli stessi di dovere sostenere sempre maggiori spese per sentirsi ..europei contemporanei.
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