
Commento pubblicato su http://www.gianfrancomicciche.net/
Michele Pergolizzi: Febbraio 14th, 2008 at 11:04
La puntata dello “L’Infedele” di ieri sera trasmessa sull’emittente La7, ha reso chiaramente il senso della dimensione che stiamo vivendo oggi in Sicilia. Ha reso un altro inequivocabile messaggio: se i siciliani e la Sicilia non vogliono cambiare, voltare pagina, allora sono come Cuffaro e i suoi amici dell’UDC siciliano di questi ultimi mesi; di questi ultimi interminabili anni. Il servizio su Cuffaro, l’UDC ed i cannoli, poi, avrebbero dovuto provocarmi disagio, sconforto, tristezza, vergogna, smarrimento. Nulla di tutto ciò! La sensazione ricevuta è stata, invece, quella di chi non si sente in alcuna maniera dentro quello squallido quadro. Come se il problema, oramai superato e sovrastato, fosse di altri; di un’altra “razza di siciliani; di un’altra specie di politici, viva Dio, in via d’estinzione. E lì, la presenza di un politico paladino del cambiamento, come Gianfranco Miccichè, ha attestato che quella fase è fortunatamente superata; quella pagina triste e distorta rispetto al vero ed effettivo volere dei siciliani, è emersa come priva di vita: E’ MORTA!!! Un Gianfranco calmo, pacato, sereno, con le idee chiare, ha rappresentato l’alto profilo politico, etico e culturale a cui – tutti noi - vogliamo appartenere; da cui noi vogliamo essere rappresentati. L’alto profilo di cui è contraddistinta la più alta percentuale dei siciliani. L’alto profilo che la nostra Sicilia, già da troppo tempo - gridando - ci pretende. Da ieri sera, sempre più orgoglioso di essere siciliano di Sicilia, che guarda al futuro con speranza e nella consapevolezza di essere italiano d’Europa.
Michele Pergolizzi: Febbraio 14th, 2008 at 11:04
La puntata dello “L’Infedele” di ieri sera trasmessa sull’emittente La7, ha reso chiaramente il senso della dimensione che stiamo vivendo oggi in Sicilia. Ha reso un altro inequivocabile messaggio: se i siciliani e la Sicilia non vogliono cambiare, voltare pagina, allora sono come Cuffaro e i suoi amici dell’UDC siciliano di questi ultimi mesi; di questi ultimi interminabili anni. Il servizio su Cuffaro, l’UDC ed i cannoli, poi, avrebbero dovuto provocarmi disagio, sconforto, tristezza, vergogna, smarrimento. Nulla di tutto ciò! La sensazione ricevuta è stata, invece, quella di chi non si sente in alcuna maniera dentro quello squallido quadro. Come se il problema, oramai superato e sovrastato, fosse di altri; di un’altra “razza di siciliani; di un’altra specie di politici, viva Dio, in via d’estinzione. E lì, la presenza di un politico paladino del cambiamento, come Gianfranco Miccichè, ha attestato che quella fase è fortunatamente superata; quella pagina triste e distorta rispetto al vero ed effettivo volere dei siciliani, è emersa come priva di vita: E’ MORTA!!! Un Gianfranco calmo, pacato, sereno, con le idee chiare, ha rappresentato l’alto profilo politico, etico e culturale a cui – tutti noi - vogliamo appartenere; da cui noi vogliamo essere rappresentati. L’alto profilo di cui è contraddistinta la più alta percentuale dei siciliani. L’alto profilo che la nostra Sicilia, già da troppo tempo - gridando - ci pretende. Da ieri sera, sempre più orgoglioso di essere siciliano di Sicilia, che guarda al futuro con speranza e nella consapevolezza di essere italiano d’Europa.
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