venerdì 16 novembre 2007

VIOLENZA NEL CALCIO QUALE TESTIMONIANZA DI GRANDE DISAGIO SOCIALE: DI CHI SONO LE RESPONSABILITA'?















michele: Novembre 16th, 2007 at 05:14
Ritengo che i fatti di cui al tragico incidente di Arezzo, rappresentino un attendibile e preoccupante campanello d’allarme dello stato di forte disagio sociale in cui vive oggi una buona parte del giovane popolo italiano. Il calcio è uno sport che genera passioni e, in quanto tale, il suddetto fenomeno non può che essere foriero di stimoli alla vita vissuta bene, nell’eseltazione, nella gioia, nel puro divertimento. Calcio come sport; calcio come fenomeno sociale; calcio forte momento culturale; economia, industria; simbolo educativo per le giovani generazioni; calcio come piattaforma di sviluppo della politica, delle politiche.Quanto accaduto, nella sua esasperata reiterazione, nulla ha a che vedere con la dimensione VERA del calcio, ma strumentalizza il calcio come veicolatore di notizie, di comunicazione, per denunciare a tutti un grave allarme: IL PAESE VA RESTAURATO! Il Paese va restaurato nel rapporto con le istituzioni e nell’uso e considerazione pertinente delle istituzioni. E ciò, nella giusta misura dei diritti e dei doveri dei cittadini. E ciò, nella fondazione e sviluppo delle legittime aspettative che i cittadini, i giovani (e meno giovani) di questo Paese meritano di potere sostenere.Ritengo, che tutto quanto accaduto in Italia negli ultimi mesi e che coinvolge il dibattito politico, istituzionale, giudiziario ed economico, incida sensibilmente sulle manifestazioni di intolleranza e evidente terrorismo (guerriglia urbana) registrato ad Arezzo, Bergamo, Roma.Nulla ha a che vedere con quanto genera il calcio.Piuttosto, il grillismo con il suo “fomentatore del non rispetto istituzionale” (Beppe Grillo); le vicende esplose attorno ai giudici Forleo e De Magistris; i crimini del connubbio Saladino-Mastella-Prodi; i coinvolgimenti in inchieste di Fassino e D’Alema; le presuntuose filippiche rivolte - a più riprese - da Montezemolo al governo, alla politica, ai politici e a tutte le istituzioni. Tutto ciò invita i più deboli, i più fragili, i disagiati ad intraprendere iniziative di cui non conoscono effettivamente gli effetti. Stimola alla mancanza di rispetto delle istituzioni. Induce al dispregio della società e delle sue istituzioni: Stato, forze dell’ordine, magistratura, politica e politici, leggi, religioni, etnie, ecc., ecc.Pertanto, credo che sia giunto il momento di dare una raddriozzata alla rotta. E per iniziare, nel rispetto della memoria di coloro che hanno - nei secoli - sacrificato la propria vita per costruire il ns. Paese, ritengo vadano intrapresi con urgenza provvedimenti legislativi forti (basterebbe un solo decreto legge per tutti) che inaspriscano pene per chi con gesti, comportamenti, crimini e quant’altro, ATTENTI ALLO STATO, ALLO STATO DI DIRITTO, ALLA SICUREZZA DEL PAESE E DEI SUOI CITTADINI, e in una sola parola ALLA BANDIERA. E ciò, per tutti, a cominciare dai politici che, pretendendo rispetto nei ruoli istituzionali ricoperti, se corrotti e disonesti vanno esautorati e condannati. Per continuare con le forze dell’ordine e magistrati, se abusanti del potere, ma certamente riconoscibili per l’alto ruolo espletato a garanzia della società civile. Per finire con i cittadini comuni, che vanno tutelati nei diritti, nella salute e nella sicurezza, ma che non possono delinquere infangando le istituzioni della nostra società italiana. Delegittimando lo stato di diritto costituito.Quindi, per TUTTI!

1 commento:

Anonimo ha detto...

troppo divertente...complimenti!