







Commento da michele pergolizzi Inserito: 2 Maggio 2009, 16:20 sul blog di Michele Cimino
Sono d’accordo con te stim.mo on.le ass.re Michele Cimino. E’ chiaro, l’economia del globo va riposizionata su un percorso virtuoso che guardi alle “vere” verità. Abbiamo bisogno di costruire vera economia che scaturisca da una finanza tanto sana quanto reale e tracciabile nel tangibile. E’ giunto il momento di guardare al rilancio di una politica strutturata attraverso la qualità ed i contenuti programmatici che, fin dai più microscopici geni, sappia impiantare percorsi certi, chiari, palesi e senza oscuri e tortuosi indirizzi di irrintracciabile memoria; matrice. La Sicilia, che nelle difficoltà ha sempre navigato, non può perdere tale occasione. Non può permettersi di tralasciare l’opportunità che – le condizioni oggettivamente mondiali di crisi e caos finanziario – le offrono per ripartire sfruttando le tante opportunità che governi (nazionale e regionale) ed istituzioni stanno mettendo su un piatto d’argento. Dici bene, quando individui nel “Piano Casa” una delle possibilità più grandi per rimettere in pista quella economia e quella finanza che sappiano creare le condizioni forti per riportare il concetto di lavoro sull’indirizzo corretto della capitalizzazione del reddito; che intendano il lavoro quale concretizzazione di un profitto prodotto per effetto di uno sforzo che crei nuova ricchezza. Sai bene, che il Tuo è un impegno indefesso agli occhi di tutti. Sai bene che Tu, come altri responsabili uomini politici e di governo, come Gianfranco Miccichè, Raffaele Lombardo, Massimo Russo state lavorando nel tentativo - fortemente ostacolato da chi a scelto di fare “l’ortolano politico a conduzione familiare” – di fare della politica e del governo della P.A. una professione di responsabile fede nell’interesse della nostra amata terra di Sicilia; dei nostri stanchi, sconfortati ed affaticati siciliani. Mi permetto di congratularmi ancora per l’iniziativa che avete approvato nella finanziaria e bilancio regionali del 30 aprile scorso, con la quale avete voluto sostenere finanziariamente quei comuni che intendono aggiornare i loro strumenti urbanistici, i piani regolatori. Infatti, sono un sostenitore di tale scelta politica programmatoria. Sono convinto che anche dai nuovi piani regolatori che guardino alla riqualificazione urbanistica ed al recupero e valorizzazione dei centri storici, possa intravedersi la speranza per rilanciare finanza ed economia delle nostre città. Bisogna ripartire dalle città! Sono convinto che se le città siciliane, facessero leva su nuovi strumenti urbanistici vocati alla riqualificazione urbanistica, come sta avvenendo per città come Milano (e penso all’Expo 2015), Torino, Bologna, Roma (penso alla riqualificazione del quartiere EUR) ed alle città europee più importanti (vedi Parigi, Barcellona, Bilbao, ecc.), potremmo veramente e certamente risorgere. Strumenti urbanistici nuovi e sensibili alla dimensione contemporanea che, partendo dalla messa in sicurezza sismica degli edifici “deboli” e dalla riqualificazione urbana insieme alla creazione di nuovi e più moderni servizi ed infrastrutture, possano tracciare un indirizzo virtuoso tra pubblico e privato, facendo leva anche sulla finanza di progetto (project financing) per arricchire le anemiche casse comunali grazie agli introiti derivanti dal pagamento degli oneri concessori sulle parti ad utilizzazione privata ed alla gestione privata dell’affidamento. Penso a città come Palermo, che versano in forti difficoltà finanziarie e che le cui amministrazioni questuano finanziamenti regionali ad esposizione ventennale (chissà se il Commissario dello Stato l’avesse fatta passare liscia) per sanare il proprio deficit, mentre avendo consolidate dotazione ed opere di urbanizzazione primaria e secondaria, potrebbero trarre risorsa finanziaria dagli introiti del costo di costruzione ed degli oneri di urbanizzazione. Un esempio: per un fabbricato di 14.000 metri cubi tali oneri ammontano a circa 350.000,00 Euro. Oggi, credo di potere affermare, che da tali imposte – Palermo - introita quasi nulla, accertato che vengono rilasciate pochissime concessioni l’anno, a fronte di una variante generale al prg, concepita vecchia prima ancora di renderla esecutiva, e che va avanti a colpi di piccole varianti su varianti. O attraverso insufficienti “aggiustature” che la svenano nelle densità edilizia e territoriale, avvalendosi dei cosiddetti progetti Prusst. Un abbraccio ed in bocca al lupo dal tuo amico Michele Pergolizzi
Sono d’accordo con te stim.mo on.le ass.re Michele Cimino. E’ chiaro, l’economia del globo va riposizionata su un percorso virtuoso che guardi alle “vere” verità. Abbiamo bisogno di costruire vera economia che scaturisca da una finanza tanto sana quanto reale e tracciabile nel tangibile. E’ giunto il momento di guardare al rilancio di una politica strutturata attraverso la qualità ed i contenuti programmatici che, fin dai più microscopici geni, sappia impiantare percorsi certi, chiari, palesi e senza oscuri e tortuosi indirizzi di irrintracciabile memoria; matrice. La Sicilia, che nelle difficoltà ha sempre navigato, non può perdere tale occasione. Non può permettersi di tralasciare l’opportunità che – le condizioni oggettivamente mondiali di crisi e caos finanziario – le offrono per ripartire sfruttando le tante opportunità che governi (nazionale e regionale) ed istituzioni stanno mettendo su un piatto d’argento. Dici bene, quando individui nel “Piano Casa” una delle possibilità più grandi per rimettere in pista quella economia e quella finanza che sappiano creare le condizioni forti per riportare il concetto di lavoro sull’indirizzo corretto della capitalizzazione del reddito; che intendano il lavoro quale concretizzazione di un profitto prodotto per effetto di uno sforzo che crei nuova ricchezza. Sai bene, che il Tuo è un impegno indefesso agli occhi di tutti. Sai bene che Tu, come altri responsabili uomini politici e di governo, come Gianfranco Miccichè, Raffaele Lombardo, Massimo Russo state lavorando nel tentativo - fortemente ostacolato da chi a scelto di fare “l’ortolano politico a conduzione familiare” – di fare della politica e del governo della P.A. una professione di responsabile fede nell’interesse della nostra amata terra di Sicilia; dei nostri stanchi, sconfortati ed affaticati siciliani. Mi permetto di congratularmi ancora per l’iniziativa che avete approvato nella finanziaria e bilancio regionali del 30 aprile scorso, con la quale avete voluto sostenere finanziariamente quei comuni che intendono aggiornare i loro strumenti urbanistici, i piani regolatori. Infatti, sono un sostenitore di tale scelta politica programmatoria. Sono convinto che anche dai nuovi piani regolatori che guardino alla riqualificazione urbanistica ed al recupero e valorizzazione dei centri storici, possa intravedersi la speranza per rilanciare finanza ed economia delle nostre città. Bisogna ripartire dalle città! Sono convinto che se le città siciliane, facessero leva su nuovi strumenti urbanistici vocati alla riqualificazione urbanistica, come sta avvenendo per città come Milano (e penso all’Expo 2015), Torino, Bologna, Roma (penso alla riqualificazione del quartiere EUR) ed alle città europee più importanti (vedi Parigi, Barcellona, Bilbao, ecc.), potremmo veramente e certamente risorgere. Strumenti urbanistici nuovi e sensibili alla dimensione contemporanea che, partendo dalla messa in sicurezza sismica degli edifici “deboli” e dalla riqualificazione urbana insieme alla creazione di nuovi e più moderni servizi ed infrastrutture, possano tracciare un indirizzo virtuoso tra pubblico e privato, facendo leva anche sulla finanza di progetto (project financing) per arricchire le anemiche casse comunali grazie agli introiti derivanti dal pagamento degli oneri concessori sulle parti ad utilizzazione privata ed alla gestione privata dell’affidamento. Penso a città come Palermo, che versano in forti difficoltà finanziarie e che le cui amministrazioni questuano finanziamenti regionali ad esposizione ventennale (chissà se il Commissario dello Stato l’avesse fatta passare liscia) per sanare il proprio deficit, mentre avendo consolidate dotazione ed opere di urbanizzazione primaria e secondaria, potrebbero trarre risorsa finanziaria dagli introiti del costo di costruzione ed degli oneri di urbanizzazione. Un esempio: per un fabbricato di 14.000 metri cubi tali oneri ammontano a circa 350.000,00 Euro. Oggi, credo di potere affermare, che da tali imposte – Palermo - introita quasi nulla, accertato che vengono rilasciate pochissime concessioni l’anno, a fronte di una variante generale al prg, concepita vecchia prima ancora di renderla esecutiva, e che va avanti a colpi di piccole varianti su varianti. O attraverso insufficienti “aggiustature” che la svenano nelle densità edilizia e territoriale, avvalendosi dei cosiddetti progetti Prusst. Un abbraccio ed in bocca al lupo dal tuo amico Michele Pergolizzi
2 commenti:
leggere l'intero blog, pretty good
leggere l'intero blog, pretty good
Posta un commento